Il suo talento è indiscutibile. Lo ha dimostrato con i fatti, anzi con i gol. Perché Mauro Zarate ha i numeri per diventare un grande campione. Ma adesso rischia di vedere il derby dalla panchina. Rossi è stato chiaro: mai più tridente. Contro la Roma, dunque, servirà una scelta, l’ennesima, tanto difficile quanto delicata. L’argentino non attraversa un grande momento e appare il candidato numero uno a restare fuori.
Per Zarate questa stagione è stata in chiaroscuro: partito con il botto in coppia con Pandev a causa dell’infortunio di Rocchi, l’attaccante ha segnato ben sei reti nelle prime giornate e si è lasciato addirittura sfuggire che la Lazio avrebbe «lottato per lo scudetto». Poi, con la clamorosa parabola discendente dei biancocelesti, sono scattate le prime critiche, anche su di lui. L’attaccante è spesso accusato di essere troppo egoista, di voler fare tutto da solo.
A partire dalla quindicesima giornata l’argentino è entrato in crisi ma è stato proprio nel momento più brutto che è tornato al gol con una doppietta all’Olimpico contro il Bologna. Zarate è però nervoso e festeggia il primo sigillo personale in maniera polemica, mani prima alle orecchie verso il pubblico e poi ad indicare gli attributi, insofferenza che poi si traduce a infine nella fuga negli spogliatoi dribblando le telecamere.
Zarate resta comunque un patrimonio da difendere, perché il suo cartellino costa come quello di un “big”. Per portarlo a Roma Lotito ha già versato nelle casse dell’Al Sadd 3 milioni di euro per il prestito oneroso e, se vorrà riscattarlo dagli arabi, dovrà versare altri 17 milioni di euro, di cui 8 entro la fine del mese. Un’operazione da 20 milioni di euro: onerosa, che potrebbe comunque portare un valore aggiunto. Zarate è giovane e talentuoso.
Oggi però c’è il derby da vincere a ogni costo. E Rossi sembra orientato a puntare sulle poche certezze che ha. Le solite: Pandev e Rocchi. E Zarate come reagirà?
Fonte: Leggo