TIFOSI E AZIONISTI LAZIO: DECISI A BLOCCARE I CAMPIONATI SE GIUSTIZIA NON SARA’ “VERA”

Un gruppo di azionisti e tifosi della Lazio, molti dei quali si incontrano sulla Community di Lazio.net, si sono riuniti nell’associazione “DifendiAMOlaLazio”.
Nell’imminenza dell’apertura del procedimento sportivo contro la loro squadra, l’associazione ha reso pubblica oggi una “lettera aperta” indirizzata ad autorità sportive e politiche, in cui si sottolinea che se l’esigenza di pulizia nel mondo del calcio resta primaria, non si possono sottacere le tante ombre che si vanno delineando attorno al procedimento che sta per prendere il via. L’iniziativa, che da martedì 26 c.m sta ricevendo adesioni di ora in ora, è sostenuta da sportivi, professionisti, giornalisti, docenti universitari e manager d’azienda un cui elenco completo verrà diramato nei prossimi giorni. Già pervenute le adesioni – tra gli altri – degli ex-giocatori biancazzurri Renzo Garlaschelli, Antonio Elia Acerbis, Cristiano Bergodi e Giancarlo Oddi, del procuratore Vincenzo Morabito, di Suor Paola, del Coordinamento Lazio Club Onlus.

Questo il testo:

Roma 28 giugno 2006

LETTERA APERTA
AL MINISTRO DELLO SPORT ON. GIOVANNA MELANDRI
AL PRESIDENTE DEL CONI GIANNI PETRUCCI
AL PRESIDENTE DELLA FIGC GUIDO ROSSI
AL PRESIDENTE DELLA CONSOB LAMBERTO CARDIA

Egregi Signori,

siamo un gruppo di azionisti e tifosi della S.S. Lazio S.p.A che, al fine di tutelare i propri investimenti, e con essi l’oggetto della propria passione calcistica, hanno deciso di costituire l’associazione “DifendiAMOlaLazio”.

Assistiamo con crescente preoccupazione agli eventi legati all’ultimo “scandalo” calcistico, dal quale emerge, per quello che riguarda la S.S. Lazio, un coinvolgimento pesante e, a nostro avviso, non corrispondente alla realtà.

Ci pare, invece, che si voglia usare la “mano pesante” per tacitare l’opinione pubblica, punendo indiscriminatamente alcune squadre “eccellenti”, sulla base di riscontri che, all’esame delle intercettazioni e degli altri documenti pubblicati dalla stampa, non sempre paiono convincenti.

Il commissariamento della FIGC ci era sembrato appropriato, nella costruzione di un quadro di garanzia che potesse fare da scenario al risanamento “morale” del sistema calcio.

Gli ultimi esiti dell’attività degli organi della giustizia federale e la decisione di celebrare affrettatamente, sulla scorta di atti istruttori parziali e malamente interpretati, processi mortificanti il diritto di difesa delle parti imputate suscitano, tuttavia, in noi più di una perplessità ed alimentano dubbi circa la reale volontà di perseguire un tale meritevole obiettivo.

Siamo rimasti, per vero, sorpresi nel sentir parlare gli organi della Federazione di “uso della mano pesante” prima ancora che avessero inizio le indagini, sulla sola base delle indiscrezioni di qualche organo di stampa. E ci siamo preoccupati nel constatare l’insistenza del neo commissario federale nel preannunciare, quasi che l’esito del processo sportivo fosse già deciso, l’immediata riduzione del numero delle squadre partecipanti al campionato di serie A.

Ma, soprattutto, ci ha disorientato la decisione della Procura federale di accusare la S.S. Lazio S.p.A. di gravissime violazioni delle norme federali sulla scorta di prove, a nostro avviso, inconsistenti e con motivazioni contraddittorie ed incapaci di trovare riscontro nel contenuto del materiale istruttorio considerato e nel reale svolgimento delle vicende evocate. E questo a maggior ragione nel momento in cui abbiamo constatato che, con non lieve disparità di giudizio, analogo rigore la Procura non ha dimostrato nel valutare la posizione di altri tesserati coinvolti, ieri ed oggi, in vicende all’apparenza ben più gravi.

E’ nostra intenzione, dunque, vigilare attentamente su ciò che avverrà, sollecitando la CONSOB a fare altrettanto a tutela dei diritti di cui siamo portatori quali azionisti della S.S. Lazio.

Se emergesse – come ci sembra stia accadendo – che senza prove adeguate e solo per appagare le aspettative della piazza si voglia condannare, declassando o penalizzando, una società quotata come la S.S. Lazio all’esito di un procedimento condotto in spregio del diritto di difesa delle parti, ci troveremmo costretti ad agire a tutela dei nostri investimenti e della nostra passione dinanzi ad ogni Giudice competente.

In tale non creduta eventualità, invero, non esiteremmo ad invocare l’adozione di ogni provvedimento capace di tutelare i nostri diritti, non esclusi il blocco dei campionati e il risarcimento di tutti i danni economici e morali che avessimo a patire.

Crediamo nella giustizia, quella vera. Non quella raffazzonata in fretta e furia per placare l’ansia di giustizialismo creata nell’opinione pubblica da settimane di polemiche. Ed è per questo motivo che noi, azionisti e tifosi della S.S. Lazio, attendiamo fiduciosi che la giustizia sportiva faccia il suo corso. Pronti tuttavia, se avremo solo il filo di un sospetto che si voglia coinvolgere la nostra società ingiustamente, a rivalerci in ogni sede nei confronti di tutti coloro – persone fisiche e giuridiche – che riterremo responsabili.

Distinti saluti

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