29 maggio 2008 – MILANO (Ansa) – L’accusa di omessa alienazione di partecipazione è stata contestata oggi in aula dal pm Laura Pedio al presidente della Lazio Claudio Lotito imputato a Milano insieme all’imprenditore Roberto Mezzaroma per aggiottaggio manipolativo e informativo sul titolo della società biancoceleste e per ostacolo all’attività degli organi di vigilanza. La contestazione suppletiva che è stata formulata si basa sull’ultima relazione della Consob depositata, a dibattimento gia iniziato, lo scorso 8 febbraio che aveva accertato l’avvenuta stipula di un patto parasociale tra Lotito e Mezzaroma.
Da quel documento si evince che il 30 giugno del 2005, data in cui secondo l’inchiesta Mezzaroma (zio di Teresa Mezzaroma, moglie del presidente biancocelesti) avrebbe acquisito per conto di Lotito un pacchetto del 14,6% di azioni della società calcistica, raggiungendo così la soglia del 30%, lo stesso Lotito avrebbe dovuto o rivendere il pacchetto azionario in eccesso (la quota era stata acquistata da Capitalia) o lanciare l’opa entro un anno. Cosa che invece non è avvenuta. Per questo il pm ha fatto la contestazione suppletiva di omessa alienazione di partecipazione (art. 137 del tuf) che è stata notificata ai difensori presenti in aula e poi allo stesso presidente della Lazio. Oggi inoltre è stato sentito come testimone il consulente della difesa di Lotito.
L’udienza è stata aggiornata al prossimo 27 giugno.
Fonte: Corriere dello Sport