ROMA (Ansa) – E’ cominciato, ed è subito stato rinviato al 20 dicembre prossimo, il processo nei confronti di Giorgio Chinaglia, latitante, e i leader degli Irriducibili, imputati, a seconda delle posizioni, di aggiotaggio nell’ambito della presunta scalata alla Lazio e tentata estorsione nei confronti del presidente biancoceleste Claudio Lotito. Il collegio della sesta sezione del Tribunale, presieduto da Luciano Pugliese, ha riunito i vari filoni del processo e ammesso come parte civile la società S.S. Lazio, nonché la Consob. Oltre a Chinaglia, sono imputati gli ultras laziali Fabrizio Piscitelli, Yuri Alviti, Fabrizio Toffolo, Paolo Arcivieri nonché alcuni ex collaboratori di Chinaglia nel progetto di scalata: Bruno Errico, commercialista, Fabio Di Marziantonio, Giuseppe Bellantonio e Giudo Carlo Di Cosimo. A dare avvio all’indagine furono le oscillazioni delle azioni della Lazio nei primi mesi del 2006, ovvero nel periodo in cui Chinaglia indicò un gruppo industriale ungherese quale promotore di una scalata alla società laziale. L’inchiesta della magistratura romana ha riguardato inoltre le presunte pressioni nei confronti dell’attuale patron della Lazio, Claudio Lotito, per indurlo, secondo l’ipotesi d’accusa della Procura, a cedere la società biancoceleste. Agli «Irriducibili», in particolare, viene attribuita l’iniziativa di aver promosso una serie di minacce all’attuale presidente del sodalizio biancoceleste tali da costringerlo ad assumere una scorta.
Fonte: Corriere dello Sport 26 ottobre 2007