Caro Direttore, vorremmo farla partecipe del senso di preoccupazione che stanno provando in questo momento i tifosi laziali. Con la Lazio messa sotto accusa e con una tifoseria spaccata in maniera forse irreparabile.
Questo deferimento mette la Lazio assurdamente (come è stato sottolineato anche dal Sindaco di Roma) sullo stesso piano della Juventus. Perché è chiaro a tutti coloro che non vogliono tenere gli occhi chiusi che questo processo riguarda un sistema di potere che aveva in Moggi e nella Juventus il cardine, intorno al quale tutto ruotava. La Lazio si è trovata in questo ingranaggio perché, dopo una preoccupante serie di arbitraggi contrari e sospetti, si è permessa di chiedere giustizia, non ai designatori o agli arbitri ma soltanto alle istituzioni ( al presidente della Federazione Carraro che demanda al suo vice Mazzini), non per ottenere favori ma soltanto per avere arbitraggi onesti e imparziali.
Dall’analisi delle partite “incriminate” si evince che la Lazio vinse regolarmente, talvolta anche contro alcune decisioni arbitrali, come nella partita vinta a Bologna nella quale l’arbitro dette ben sei minuti di recupero, nell’ultimo dei quali Peruzzi salvò il risultato con una delle sue formidabili parate. O come nella partita vinta a Verona con il Chievo, quando l’arbitro espulse inspiegabilmente Couto.
Ora sarebbe assurdo che la Lazio, “ vittima” di un sistema di potere che ha spadroneggiato per anni nel calcio italiano, spesso in maniera illecita, fosse messa sullo stesso piano di colpevolezza di chi questo potere ha organizzato e ne ha tratto profitto, facendole perdere anche scudetti e posizioni di classifica.
Noi speriamo che chi è chiamato a giudicare capisca che la Lazio può essere considerata soltanto vittima e non complice di questo sistema di potere, mentre auspichiamo che tutti i tifosi mettano da parte i rancori, almeno fino a quando la “ patria laziale” sarà in pericolo. I dirigenti, i giocatori e anche i tifosi passano ma la Lazio resta, nella continuazione di una storia ultracentenaria.
Grazie per l’attenzione
Edoardo ALBINATI, Filippo ANASTASI, Fabrizio ARIOTI, Gianni BORGNA, Giovanna BOTTERI, Pino CAPUA, Sandro CURZI, Piero DE GENNARO, Silvio DI FRANCIA, Vittorio GATTO, Giancarlo GOVERNI, Massimiliano GOVERNI, Gabriele LA PORTA, Sergio LEONE, Mauro MAZZA, Clemente MIMUN, Vittorio PANCHETTI, Alessandro PIPERNO, Alessandro PORTELLI, Tullio SIMONETTI, Bruno SOCILLO
Fonte: Corriere dello Sport del 29/06/2006