‘LA POLISPORTIVA LAZIO E’ UNA GUIDA PER TANTI GIOVANI’

Un compleanno all’insegna della semplicità e del rigore. Questi in sintesi gli elementi che hanno caratterizzato ieri i festeggiamenti del 106° anniversario della Società Sportiva Lazio. Una delegazione di membri del comitato di presidenza e dei presidenti delle 34 società biancocelesti, capeggiata dal presidente reggente Antonio Buccioni, dal vicepresidente Roberto Pessi e dal segretario generale Fabio Di Marziantonio, si è ritrovata alle 11 al cimitero monumentale del Verano, dove si è reso omaggio alla tomba del presidente Renzo Nostini, scomparso lo scorso 30 settembre.
La stessa delegazione a mezzogiorno si è recata a Piazza della Libertà, dove una delle figlie dello scomparso presidente generale, Patrizia Nostini, ha deposto un mazzo di fiori sotto quella lapide che rievoca il sottoufficiale dei bersaglieri Luigi Bigiarelli ed i suoi otto e fedeli amici, grazie ai quali, nel lontano gennaio del 1900, si è cominciato a scrivere le pagine più belle della storia biancoceleste.
“Una storia fatta di tanta povertà e tanta dignità, ma anche di tanti miracoli”. A riassumere i 106 anni di storia della Lazio è stato il presidente Buccioni nel corso di un brindisi augurale, durante il quale sono stati anche ricordati alcuni dei successi degli atleti laziali nell’ultimo anno che si è tenuto in serata al Canottieri Lazio e a cui ha preso parte anche il Sindaco di Roma, Walter Veltroni: dallo scudetto dell’hockey su prato al primo posto della ciclista Silvia Parietti nel campionato italiano su strada, dall’oro conquistato dai paracadutisti nel campionato italiano nelle figure in caduta libera a quattro elementi al 10° posto assoluto, dopo più di 20 anni, della squadra di pallanuoto maschile nel campionato di serie A1. “E’ necessario – ha esordito il sindaco – allargare la cultura sportiva nella nostra città. Lo sport è agonismo non solo con gli altri, ma anche con se stessi, ed insegna a superare i propri limiti. E’ proprio per questo che dobbiamo indurre i più giovani ad innamorarsi dello sport a 360 gradi e non solo del calcio, altrimenti si verrebbe a creare un amore malato. Con le sue numerose discipline sportive la Polisportiva Lazio può dare un grande contributo in tal senso, visto le sue grandi potenzialità”.
Ma il pensiero del Sindaco e di tutti i dirigenti e gli atleti biancocelesti presenti – tra cui in rappresentanza della Lazio Calcio vi erano anche il presidente Claudio Lotito, accompagnato dall’allenatore Delio Rossi e dal team manager Maurizio Manzini – non poteva non essere rivolto a Renzo Nostini. “Quando ho parlato di amore per lo sport – ha concluso il sindaco – non posso non pensare a Nostini, che era la quinta essenza della figura di sportivo a 360 gradi e da cui tutti dovrebbero prendere spunto. Gli piaceva ogni tipo di sport e aveva sempre qualcosa da fare in ogni frammento della sua vita sportiva. A fine dicembre ho richiesto alla commissione toponomastica di dedicare a lui una strada della città, ovviamente in un luogo legato allo sport. Presto dovrebbe essere presa una decisione e quel giorno sarà una grande festa per tutto lo sport, non soltanto romano, ma nazionale”.

di Anna Tina Mira dal Corriere dello Sport del 10 gennaio 2006

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