IN RICORDO DI TOMMASO MAESTRELLI (di cui oggi ricorre il 30imo anniversario della morte)

Massimo e Maurizio Maestrelli, schivi e riservati come insegnò loro il Grande “Babbo”, hanno atteso 30 anni prima di decidersi a raccontare episodi inediti della vita privata e professionale di Babbo Tommaso, l’allenatore gentiluomo, il tecnico del primo scudetto biancoceleste, protagonista indiscusso delle pagine più belle e difficili della storia ultracentenaria della Prima Squadra della capitale. Il giornalista e scrittore Franco Recanatesi si è lasciato convincere in pochi minuti a raccogliere ed integrare i ricordi della famiglia Maestrelli e di tanti altri amici. E’ nato così UNO più UNDICI, il libro dal titolo significativo presentato lo scorso martedì 28 novembre al Circolo Canottieri Lazio.
Tra la vasta gamma di gente laziale che martedì scorso si è incontrata per celebrare Tommaso Maestrelli, c’ero anch’io. In una sala stracolma di gente e di affetto, in un’atmosfera davvero surreale, distante mille miglia dalle acredini e dai rancori di questi ultimi tempi, sotto la guida di un travolgente Pino Insegno presentatore dell’evento, nell’arco di poche ore ho rivissuto la storia della S.S. LAZIO di trenta anni fa, insieme a chi quella storia l’ha scritta – partita dopo partita, trasferta dopo trasferta, ritiro dopo ritiro, goliardate su goliardate, dietro lacrime di dolore e disperazione prima, commozione, gratitudine, ricordo affettuoso oggi. Numerosi esponenti della mitica formazione targata 1974 hanno risposto alla convocazione di Mr Maestrelli: nelle prime file era seduto Bob Lovati con gli occhi colmi di lacrime, Felice Pulici visibilmente tirato, Giancarlo Oddi che non è riuscito a trattenersi, o forse non ci ha neanche provato. Commossi ed emozionati sono apparsi anche Pino Wilson, Franco Nanni. Difficile indovinare quali e quante emozioni hanno assalito Stefano Re Cecconi, che ha per papà un Angelo Biondo, conosciuto solo attraverso i racconti e l’affetto di quanti lo hanno incontrato e frequentato; proprio lui mi ha raccontato di essersi visto per la prima volta bambino nelle braccia del Papà attraverso il dvd allegato al libro. Presenti anche Sulfaro, Ghedin, Facco. Assente giustificato Vincenzino D’Amico, reduce da due incidenti stradali.
A ricordare Maestrelli amico e calciatore, è arrivato da Pescara l’ex romanista Mario Tontodonati, l’amico di sempre; per l’occasione, è partito da Novara Sergio Borgo, allora riserva, e poi sono intervenuti i calciatori e i colleghi di oggi da Nando Orsi a Mister Giuseppe Materazzi a Mister Giuseppe Papadopulo, per la LAZIO del 2^ scudetto Luca Marchegiani, per la LAZIO di oggi Mister Delio Rossi, fiero ed orgoglioso di essere stato paragonato a Mister Tom per le capacità umane e tecniche di compattare lo spogliatoio, per la “filosofia dei piccoli passi”, per la tendenza ad affrontare il campionato giorno dopo giorno; i magnifici scudettati – ai quali piace molto la LAZIO di oggi, in grado, secondo loro di arrivare in Champions – sono stati concordi nell’affermare che Delio Rossi potrebbe eguagliare la grandezza di Maestrelli arrivando a vincere il terzo scudetto biancoceleste.
Ha preso la parola anche il Team Manager della S.S. LAZIO, Maurizio Manzini, da 33 anni nella famiglia biancoceleste, che non è riuscito a nascondere una sincera ed affettuosa commozione mista a grande stima per l’uomo e per l’allenatore. Stefano Pantano, il tre volte campione del mondo di spada, di provatissima fede laziale ha colto al volo l’occasione per vivere un grande momento di lazialità. Ha portato una testimonianza affettuosa anche un altro personaggio noto alla gente laziale, il dott. Gian Chiarion Casoni, che ha iniziato la sua scalata alla Lazio alla fine degli anni ’40 come raccattapalle, per diventarne poi Presidente negli anni 80. Alfredo Recchia, l’autista del pulmann della LAZIO ha strappato una risata a tutti i presenti ricordando un Tommaso Maestrelli alla guida del pulmann che, a dire dello stesso Alfredo, “andava a champagne!”.
La signora Lina è rimasta in silenzio per tutto il tempo della cerimonia, lasciando parlare a nome della famiglia i gemelli, ma al momento dei saluti ha conversato amabilmente con tutti. Si è trattenuta a parlare anche con me. Con grande tenerezza mi ha raccontato dei primi incontri con il suo bel “signorino”, di quando marinava la scuola per andare a vederlo allo stadio della Vittoria, di come si è innamorata di Tomasino – “senza accorgermene” – ha detto, – “mi sono innamorata del ragazzo onesto semplice e concreto senza pensare che era anche il calciatore Tommaso Maestrelli”.

Maria Paola Felici

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