Roma – (Ansa) E’ stato ascoltato il capo della Digos romana, Lamberto Giannini, come testimone nell’ambito del processo tra gli altri a Giorgio Chinaglia e ai leader degli Irriducibili, imputati, a seconda delle posizioni, di aggiottaggio nella presunta scalata alla Lazio, da parte di un gruppo industriale ungherese, e tentata estorsione nei confronti del presidente Lotito. Oltre a Chinaglia, sono imputati gli ultras Laziali Fabrizio Piscitelli, Yuri Alviti, Fabrizio Toffolo e Paolo Arcivieri, nonché alcuni ex collaboratori di Chinaglia nel progetto di scalata: Bruno Errico, Fabio Dimarziantonio, Giuseppe Bellantonio e Guido Carlo Di Cosimo. Giannini ha affermato che ”inizialmente ci fu una non belligeranza. Gli Irriducibili addirittura si impegnarono a portare gente sotto la sede dell’ Agenzia delle entrate quando Lotito chiedeva la rateizzazione del debito fiscale della società. Poi nell’agosto del 2005 Lotito annunciò il progetto del nuovo stadio e iniziò la contestazione poi proseguita quando Chinaglia disse di rappresentare il gruppo farmaceutico ungherese che voleva acquistare la società, nonché portata avanti anche quando gli Irriducibili scoprirono che non c’era alcun gruppo intenzionato a comprare la Lazio. Chiamati a testimoniare anche l’ex resposabile marketing e organizzazione dello stadio della Lazio, Tommaso Callini, e l’ex amministratore delegato (nonché poi vicepresidente) Elisabetta Cragnotti. Entrambi hanno detto che era prassi comune dare annualmente dare un contributo agli Irriducibili per l’organizzazione delle coreografie dello stadio e concedere biglietti omaggio.
Fonte: Corriere dello Sport
