E’ una vera e propria guerra mediatica quella scatenatasi fra il Presidente della Lazio, Claudio Lotito, e l’ex attaccante della formazione biancoceleste Paolo Di Canio. Le ostilità fra i due personaggi sono riemerse in seguito ad un’intevista rilasciata dal numero uno a “La Repubblica”. In particolare, alcune dichiarazioni di Lotito hanno mandato su tutte le furie l’idolo della Curva Nord: “Io presi il giocatore Di Canio, fu una scelta tecnica fatta con l’acqua alla gola. La mia società, senza un euro in cassa, iniziò quella campagna acquisti con soli sette giocatori in rosa. Quando mi sono accorto di che razza di personaggio fosse, quando ho scoperto che era uno degli artefici della battaglia anti-Lotito, l’ho cacciato dalla Lazio a calci in culo”. Non si è fatta attendere neppure un giorno la replica di Paolo Di Canio attraverso le pagina de “Il Tempo”: “Le dichiarazioni di chi gestisce la Lazio in questo momento, sono intollerabili. Ci sono gli estremi per querelare sia lui che il quotidiano. Non posso accettare certe dichiarazioni da parte di chi con qualche telefonata di troppo arrivò ad essere inibito per qualche mese e ora vuol porsi ad esempio”. Di Canio ha poi proseguito: “Permettersi di dire che mi ha cacciato dalla Lazio a ‘calci in culo’ è una villania che rivela la natura del gestore. Piuttosto di parlare di calci e di allontanamenti, avrebbe fatto bene a pagarmi gli stipendi che ancora mi deve, posto che erano somme contrattualmente dovute”. L’ex giocatore del West Ham si è poi soffermato sul contenzioso in corso fra Lotito e gli ultras laziali: “Saranno i processi a chiarire i rapporti con gli Irriducibili, così come hanno chiarito altre storie passate del gestore. Lotito prima si servì della Curva Nord nei momenti delicati del club, per poi criminalizzarla nel suo complesso. Il gestore dovrebbe farsi un esame di coscienza visto che, nonostante la campagna abbonamenti a prezzi stracciati l’Olimpico, popolato di soli abbonati, oggi sarebbe un semi deserto”. L’ultima frecciatina riguarda l’uso della scorta da parte di Lotito: “Dovrebbe spiegarci perché uno degli imprenditori meno importanti di Roma gira sotto scorta pagata dai contribuenti, quando persone molto più importanti di lui non ce l’hanno. Comunque Lotito girava sotto scorta privata anche prima che ci fosse la spaccatura con la tifoseria. Quindi non accolli ai tifosi della Lazio anche questa responsabilità”. Attraverso lo stesso periodico Lotito ha rilasciato un comunicato ufficiale in seguito all’intervista rilasciata da Di Canio:
“La Lazio non deve alcuna somma ad alcun titolo al sig. Di Canio 2) Il sig. Paolo Di Canio è stato chiamato quale testimone in difesa dei “capi degli Irriducibili”; in quella sede il sig. Di Canio parlerà sotto vincolo di giuramento e si assumerà la responsabilità delle sue dichiarazioni. 3) La scorta che le autorità hanno assegnato al presidente della Lazio è legata alla gravità delle minacce provenienti da alcuni soggetti che il Di Canio ha sempre riconosciuto come capi della Curva Nord”.
A quando la prossima puntata?
Alberto Abbate
Fonte: Città Celeste, 14 settembre 2008