(ANSA) – ROMA, 16 GIU – Non doversi procedere per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla ricettazione per intervenuta prescrizione. E’ la decisione della V sezione del tribunale di Roma nei confronti di Claudio Lotito, attuale presidente della Lazio, e altri sei imprenditori, amministratori di società e commercialisti, finiti sotto processo per un giro di false fatturazioni. Il processo prese spunto da presunte irregolarità legate a un giro di false fatture, emesse tra il 1989 e il 1997, da diverse società per prestazioni che gli inquirenti hanno ritenuto inesistenti. Un quadro accusatorio, questo, sempre respinto dagli imputati. Lotito era stato coinvolto nella vicenda in veste di responsabile delle sue aziende di pulizia. Nel luglio del 2006, la V sezione del tribunale capitolino dichiarò non doversi procedere per intervenuta prescrizione anche per tutti i reati finanziari contestati. Confermò però la necessità di continuare il processo per le contestazioni associative, di falso e ricettazione, astenendosi dal giudicare la tranche restante del processo, oggi giunta alla conclusione con il medesimo provvedimento.
Fonte: Ansa.it