Nemmeno la Coppa Italia salva la Reggina. Il turnover della Samp, Cassano in panchina, la testa a mercoledì prossimo. Macchè, un tonfo netto, come un tuffo in una piscina vuota. Cinque a zero, vince la Samp. Tre gol in 36 minuti netti, e poi un paio di sfizi. Altro che la rimonta per restare in A delle ultime settimane. Nemmeno un minuto e la squadra dell’ex Mazzarri, con Marilungo in attacco, è gia 1-0. Un flash: primo assedio, manovra d’accerchiamento al largo dell’area di rigore, appoggio di Palombo a Dessena, diagonale rasoterra e gol. Non c’è il tempo di ragionare sulle scelte di Orlandi. Tutto perde d’importanza. C’è Brienza e non Cozza, c’è Ceravolo e non Corradi. E allora? Niente avrebbe cambiato l’inerzia di una partita come questa. Per dire, il tempo di una parata di Castellazzi su colpo di testa di Carmona e un paio di spunti di Brienza che un altro tassello crolla: Pazzini va a prendersi oltre il fuorigioco un lancio dalla difesa, lo insegue solo Valdez che nemmeno fa troppo il rude.
REGGINA IN DIECI – Per l’arbitro bastano e avanzano le mani sulla maglietta e la caduta di Pazzini: è rosso. Reggina in dieci e non è ancora il 20′. È finita la partita, manca giusto il golletto della sicurezza. Che tra l’altro la Reggina nemmeno si spreme troppo per evitare. Il 2-0 è fisiologico, la firma non proprio: Dessena, di nuovo, dal limite in bella coordinazione. Una botta in sè, ma anche, metaforicamente, alla partita. Non ce ne sarebbe nemmeno bisogno ma la Samp si guadagna un secondo tempo da amichevole del giovedì quando Delvecchio spizza una punizione-cross alle spalle di Puggioni. Un tocco leggero, giusto per dare l’effetto al pallone. Il 3-0 è un timbro incancellabile. Figurarsi se cambia qualcosa Orlandi, quando prova Corradi al posto di Barillà, nella ripresa. Infatti, mentre Corradi si sistema i parastinchi, la Samp è 4-0. Stavolta è quasi record, 30 secondi: cross da destra, Marilungo gioca a flipper con il palo di Puggioni e il portiere stesso fino a quando quel benedetto pallone non è dentro la rete. Magari è una questione di coperta corta: provi ad attaccare e quella, la Samp, ti impallina. Ma più semplicemente è un match senza storia. Se Palladino, invece di mirare al portiere al 5′ trovasse il secondo palo da destra, sarebbe il 5-0, crudelissimo con un tempo ancora da giocare. Proprio non c’è scampo: eccolo all’azione successiva. Pazzini affonda, Marilungo si fa stoppare, il pallone torna all’ex viola che ne fa una questione statistica. Gol, ancora. Un grappolo. Cassano sceglie di posticipare il suo allenamento personale, previsto in campo nella ripresa, e lascia il suo posto al giovanissimo Mustacchio. Tanto è finita, la Samp si mette in possesso palla e la Reggina proprio non ha voglia di mettersi da inseguire fatiche inutili. Tanto nessuna l’avrebbe salvata in una giornata così, nemmeno la Samp più svogliata.
Fonte: corrieredellosport.it