I sottoscritti, quali piccoli azionisti della Lazio, in previsione del probabile, imminente deferimento della Società alla Giustizia Sportiva, hanno inviato oggi alla FIGC, a titolo cautelativo, la formale richiesta, di cui è allegata copia al presente Comunicato, affinché il processo sportivo si svolga nella scrupolosa e rigorosa osservanza delle norme, dei principi, dei criteri della nostra Costituzione sul giusto processo e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea in materia di giustizia.
Quanto sopra con particolare riguardo: al rispetto del principio del contraddittorio tra accusa e difesa, in condizioni di parità, in specie con riferimento alla formazione della prova; alla presunzione di innocenza dell’accusato che impone che sia l’accusa a dover dimostrare la colpevolezza e non, viceversa, che sia l’accusato a dover dimostrare la propria innocenza e che impone, altresì, che non vi può essere colpevolezza in presenza di fondati e seri dubbi su quest’ultima; alla ragionevole durata del processo, da intendersi sia come eccessiva lunghezza sia come eccessiva brevità, non potendosi ammettere, sotto quest’ultimo profilo, che il processo stesso diventi un giudizio sommario.
I piccoli azionisti, pur estranei come tali all’ordinamento e al processo sportivi, non possono, però, veder pregiudicati o, persino, azzerati i loro sacrosanti diritti e interessi di modesti risparmiatori e di investitori: diritti e interessi che ricevono intensa tutela dall’ordinamento statale da cui quello sportivo, pur nella sua riconosciuta autonomia, comunque deriva e a cui rimane comunque sottordinato.
Pertanto, i sottoscritti si sono espressamente riservati, sin d’ora, ogni diritto e azione, anche in via risarcitoria, in ogni competente e opportuna sede, qualora i predetti diritti e interessi risultassero negativamente incisi in maniera significativa o, peggio, totalmente e irreversibilmente sacrificati e vanificati da sanzioni assunte a seguito di un processo sportivo non conforme a fondamentali, inderogabili e irrinunciabili statuizioni, principi e criteri di rango costituzionale che nessuna autonomia, specificità e specialità dello sport possono legittimamente permettersi di ignorare, disattendere, disapplicare o, addirittura, calpestare.
Dott. Alfredo Parisi
Avv. Massimo Rossetti