In modo del tutto naturale, mentre parlava dei suoi compagni di reparto durante la conferenza stampa al termine della seduta mattutina, Patric ha dato una notizia su Alessio Romagnoli. Il centrale di Anzio al momento non lavora a pieno regime a causa della pubalgia che non gli consente di lavorare con il resto dei compagni. Come noto, la pubalgia è un’infiammazione e come tale non offre mai tempi certi di guarigione. Ventotto anni da compiere il prossimo 12 gennaio, ha iniziato a giocare con i colori della Roma ma nel cuore tifava biancoceleste. Lasciò i giallorossi per 25 milioni nel 2015, andando via dal Milan quest’estate da svincolato. Il centrale di Nettuno ha vestito tulle le maglie della nazionale, solo 12 però le presenze (con due gol) con quella maggiore, ultima delle quali 90′ nel 9-1 all’Armenia per le qualificazioni agli Europei a cui non prese parte. L’ultima chiamata di Mancini esattamente un anno dopo, quando rimase in panchina nel 2-0 esterno alla Bosnia nel Gruppo A della Nations League. Proprio la voglia di azzurro ha contribuito alla scelta di Romagnoli che nelle ultime due stagioni in A col Milan ha disputato rispettivamente 19 (1407′) e 22 match (1907′), quasi la metà rispetto alle 35 della stagione 2019-2020 (3092′). Per vestire l’Aquila sul petto ha accettato un ingaggio da 2,8 milioni l’anno, 3.5 con i bonus, per cinque stagioni.
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