Sergio Cragnotti si è confidato in una lunga intervista al Messaggero. L’imprenditore non ha lesinato complimenti a Lotito. “Ha investito facendo meno calcoli, vedo un altro indirizzo. Si vede che Lotito ora vuole assolutamente emergere e iniziare a lottare per qualcosa di più ambizioso. Anche se poi il mercato non dipende solo dall’esborso, ma dal valore che i giocatori esprimono in campo. Non so se lotterà per lo scudetto, è ancora troppo presto persino per dire che possa puntare alla Champions. È stato cambiato tanto, ma l’intento è giusto». In tale senso una chiave è stata l’arrivo di Sarri. «Il suo ingaggio è stata una bella mossa per portare un’altra mentalità. Anche se Sarri in Italia ancora non ha dimostrato niente. Con la Juve in trionfo da nove anni, è facile centrare lo scudetto. Alla guida di squadre medie emerge davvero il talento. Anche a Napoli alla fine aveva grandi giocatori e non ha vinto, pur andandoci vicino. Con la Lazio deve dimostrare il suo valore e le sua capacità, al secondo anno è in gioco la sua immagine e il suo ruolo». Nella Lazio di Cragnotti un ruolo importante fu ricoperto da Dino Zoff. “Rappresentava tutto. Io lo vedevo come figura di riferimento nella Fifa, doveva fare quella carriera lì, diventare un grande dirigente internazionale. Aveva l’immagine e la competenza adatte. Però lui preferiva il campo, mi diceva sempre che aveva bisogno di sentire il terreno di gioco sotto i piedi. Non era ambizioso, lo considero un limite per lui, ma il suo contributo nella Lazio è stato fondamentale. E oggi manca un personaggio del suo calibro». Cragnotti vinse lo scudetto del 2000 grazie ad una cessione importante, Milinkovic è ancora alla Lazio. «Sapete come la penso. Per me è uno sbaglio. Io nel giugno del 1995 avevo ceduto Signori e successe il putiferio. Cedendo grandi giocatori si può fare il salto. Con le plusvalenze, io avevo un vantaggio sia dal punto di vista economico, del bilancio, sia da quello tecnico, per migliorare l’organico. Perché poi i soldi venivano investiti per acquistare altri grandissimi giocatori. Come nel caso di Vieri». Ultime battute su Simone Inzaghi. “Ha fatto benissimo alla Lazio prima come giocatore, poi come tecnico, è ambizioso e quest’anno per lui può essere l’anno giusto per vincere il primo tricolore in nerazzurro. Vincerlo con la Lazio? «Chissà, un giorno magari tornerà a Roma e ci riuscirà. Lo spero per tutti i tifosi biancocelesti, che mi dimostrano ancora grande affetto. Mi auguro che i sostenitori della Lazio possano tornare a vivere i fasti di una volta al più presto. Se lo meriterebbero. Io a 82 anni sento ancora il boato del 14 maggio…».
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