Uno degli ospiti che non poteva prorprio mancare nella serata in onore dei 40 anni dell’inno “Vola Lazio vola” era proprio il presidente Claudio Lotito,
I temi toccati sono stati molteplici, di seguito alcuni estratti l’intervista integrale; “Quando sono diventato presidente ho sposato subito questo inno, perché lo ritenevo un inno che incarnasse proprio i valori della Lazio. Noi abbiamo sempre volteggiato nell’empireo, purtroppo in passato abbiamo avuto dei tracolli dal punto di vista sportivo. Oggi invece da presidente e da laziale rivendico la certezza di un futuro roseo e soprattutto di una stabilità. Nonostante ci siano dei meccanismi normativi che implichino grande difficoltà per la loro applicazione, oggi la Lazio è un’entità riconosciuta a livello nazionale e internazionale, ha riconquistato un ruolo di credibilità, di peso nelle istituzioni sportive. Questo lo dobbiamo soprattutto ai tifosi, che ci hanno sostenuto anche nei momenti di difficoltà. Io sono il proprietario della Lazio dal punto di vista civilistico, sono un gestore di passione e sentimenti comuni che rappresentano la storia di questo club. Io ho l’obbligo di preservare e mantenere il futuro, perché la Lazio è un patrimonio di tutti”.
SULLA LAZIALITA’: Sulla sua fede calcistica il presidente chiarisce per l’ennesima volta; “Sono laziale da quando avevo 5 anni e lo dico con orgoglio, chi mi conosce sa che sono uno perseverante. Come nasce la storia del Lotito tifoso della Roma? Io chiaramente frequento la famiglia Mezzaroma, e come sapete sono tutti romanisti sfegatati, lo sanno tutti. Quindi in casa era una guerra continua tra me e loro. Siccome più di una volta sono andato a vedere le partite all’Olimpico in compagnia di mio suocero, così come lui veniva a vedere le partite della Lazio, Storace in radio una volta disse ma Lotito è romanista perché l’ho visto in tribuna quando c’erano le partite della Roma. Se io fossi stato romanista non ci avrei messo la passione, la determinazione, e non avrei sopportato tutto quello che ho sopportato e ancora continuo a sopportare”.
FLAMINIO: Uno dei passaggi più interessanti è sicuramente quello legato al Flaminio: “Parlare del Flaminio torna comodo a molte persone, sapete in che condizioni si trova attualmente la struttura. Quello stadio deve essere funzionale e compatibile con le nostre esigenze, Avere 26 mila spettatori, che è la capienza del Flaminio, mi sembra riduttivo. Minimo 45 mila? No, 50 mila. Poi c’è il problema dei parcheggi, altri problemi su cui ci sono lavori in corso. Ho delegato un rappresentante istituzionale per occuparsi di questa situazione che si è mosso, ha iniziato a fare una serie di consultazioni. Stiamo valutando per capire quello che effettivamente si può fare. Prendere il Flaminio è semplice, lo sa pure l’assessore Onorato, il problema è poi capire cosa farci.
FOTO: sslazio.it