Dopo l‘ennesima sconfitta di sabato contro il Milan per 2-0, fanno rumore le parole di Maurizio Sarri nella conferenza stampa del post partita. “Noi non siamo una squadra, non lo eravamo neanche l’anno scorso, oggi abbiamo perso contro una squadra di cilindrata diversa” continua il tecnico toscano: “Io parto da certi nomi e alla fine si arriva a questo o quello. Io sono partito da A. Poi alla fine si sceglie tra X e Y e magari ho detto di si a Y ma ero partito da A. Il mercato è andato in un certo modo. I nomi che avevo fatto io sai benissimo che non sono arrivati”.
Riflessioni amare quelle del tecnico biancoceleste, in questo delicato momento dove la Lazio viene da 4 sconfitte in 7 partite. Si ha la sensazione che Sarri non abbia un piano b per uscire da questa crisi di gioco e di risultati.
La squadra l’anno scorso giocava in un fazzoletto di campo di 40 metri, dove aggrediva gli avversari e diventava letale con le incursioni di Zaccagni e Felipe Anderson. Quest’anno sembra una squadra scollata, lunga, prevedibile che fatica a coprire le zone del campo, lasciando dei buchi grandissimi agli avversari.
Servirà guardarsi in faccia oggi alle 16.30 a Formello, per trovare tutti insieme la medicina giusta per guarire i mali di questa Lazio. Ma bisogna fare in fretta, trovare i giusti rimedi all’interno del gruppo, perchè il calendario non ammette più scivoloni.
Mercoledì c’è la Champions, si vola a Glasgow dove ad attendere la Lazio ci sarà il Celtic, domenica all’Olimpico arriva l’Atalanta di Gasperini per cercare di risollevarsi dal torpore di una classifica preoccupante.
Foto: sslazio.it