«I laziali sono particolari, li ho abituati troppo bene e vogliono sempre di più. I romanisti invece sono diversi, la loro squadra non si discute, si ama anche se va male. Partono sempre a inizio stagione per vincere il campionato e poi si accontentano anche delle posizioni di rincalzo». Quando c’è da farsi male da soli, i laziali sono sempre da Champions e in tal senso, queste parole di Claudio Lotito hanno pochi precedenti. Frasi che lasciano il segno, purtroppo nel senso opposto, forse, che si voleva intendere nel pronunciarle. Il presidente della Lazio ha parlato giovedì notte alla festa della Fondazione e Udc, probabilmente voleva rimarcare la differenza tra le due tifoserie capitoline, l’esito è però nefasto. «Abbiamo vinto con tutti, la Supercoppa con l’Inter di Mourinho e il giorno dopo allo stadio non c’era mai nessuno. I laziali hanno sempre sofferto. Hanno fatto le collette (il riferimento, spiega Il Messaggero, è agli aumenti di capitale della gestione Cragnotti, ndr), sono stati depauperati, però una volta erano coinvolti emotivamente a differenza di adesso. Qualcuno era abituato a mungere la vacca, ma poi si è trovato un presidente che ha detto: Alt, non si può». La ferita sulla mancata stima da parte dei sostenitori dell’Aquila è chiaramente aperta, la sfidas la lancia, così come riporta ancora Via del Tritone. «Ora farò gli stessi prezzi della Roma sugli abbonamenti per il prossimo anno – rivela Lotito – e vedremo quanti lo sottoscriveranno». All’alba di una nuova stagione, prossima all’ultima non proprio eccellente, parlare così certo non porta all’unità. Poi, onestamente parlando, alcune delle cose dette da Lotito non sono così lontane dalla realtà. Basta ascoltare le radio per notare la pignoleria di laziali molto verbosi, giova ricordare che nella stagione 2000-2001, successiva a quella dello scudetto della pioggia del Curi, gli abbonati biancocelesti diminuirono. Lotito ha certamente sbagliato, ma sparare sulla Croce Rossa non è mai apprezzabile, a maggior ragione per chi ha avuto la fortuna di avere i Natali a piazza della Libertà.
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